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L'imposta di registro per la locazione

21/04/2023 Autore: Idealista

Il calcolo dell'imposta di registro sulla locazione dipende dalla tipologia di immobile e dall’importo esatto del canone di affitto. L’imposta in questione è obbligatoria per ogni tipo di contratto di affitto pena la nullità e, pertanto, effettuare il calcolo risulta fondamentale ai fini della corretta registrazione dell’accordo. Vediamo come effettuare il calcolo dell’imposta di registro per la locazione degli immobili.

L’imposta di registro è un tributo obbligatorio che ogni titolare di contratto di affitto deve pagare per far sì che gli accordi non siano affetti da nullità. Il calcolo dell'imposta di registro per la locazione secondo il regime ordinario di tassazione dipende principalmente dai seguenti fattori:

  • il canone di locazione pattuito tra le parti;
  • la tipologia di immobile in locazione;
  • la durata del contratto.

Quando si è in possesso dei dati appena esposti, effettuare il corretto calcolo dell’imposta di registro per locazione diventa estremamente semplice. La percentuale d’imposta varia principalmente in base alla durata dell’accordo e, pertanto le aliquote saranno del:

  • 2% per i contratti di locazione con durata fino a 4 anni;
  • 2% + 1% per ogni anno eccedente i primi 4 anni, per i contratti di locazione con durata superiore a 4 anni.

Tale percentuale si applica al canone pattuito, moltiplicando per il numero di anni di durata del contratto. Ad esempio, ipotizzando un canone annuo di 10.000 euro per un contratto di affitto di 3 anni il calcolo di imposta di registro di locazione sarà: 10.000 euro x 2% x 3 anni= 600 euro.

Se invece il contratto ha una durata di 7 anni, il calcolo dell’imposta di registro per locazione sarà pari a 10.000 euro x [2% + (3 x1%)] x 7 anni = 1.540 euro. Dopo aver fatto il calcolo, chi paga l'imposta di registro di locazione? Il proprietario di casa assieme al conduttore sono obbligati in solido al pagamento della tassa di registrazione del contratto.

Il calcolo dell’imposta di registro di locazione può variare in base alla tipologia di immobile dato in affitto e la sua destinzione d'uso. Più nello specifico, le aliquote da considerare per il calcolo dell’imposta di registro di locazione sono riportate nella seguente tabella.

Immobili ad uso abitativo

2% del canone annuo moltiplicato per il numero di annualità del contratto

Fabbricati strumentali per natura

1% del canone dovuto annualmente nei casi di locazione effettuata da soggetti passivi IVA o 2% negli altri casi

Fondi rustici

0,50% del corrispettivo annuo per il numero di annualità del contratto

Altre tipologie di immobili

2% del canone annuo moltiplicato per il numero di annualità del contratto

Per il primo anno, l’imposta di registro non può mai essere inferiore a 67 euro ed è bene considerare che vi è una riduzione del 30% della base imponibile per il calcolo dell’imposta per gli immobili situati nei Comuni ad elevata tensione abitativa. Infine, risulta fondamentale considerare che il calcolo dell’imposta di registro di locazione è influenzato anche dal modello di contratto di locazione scelto.

Il contratto di locazione transitorio è caratterizzato da una durata non superiore ai 18 mesi e, nonostante ciò, risulta necessario procedere con la registrazione per far sì che l’accordo dispieghi i suoi effetti.

Per il calcolo dell'imposta di registro locazione transitoria l’aliquota è fissata al 2% del canone complessivo di locazione. Ad ogni modo, l’imposta di registro da pagare per questa tipologia di contratto non può essere inferiore a 67 euro.

Per la registrazione del contratto di locazione con oggetto un immobile ad uso commerciale sono previste due diverse modalità di calcolo. In particolare, la normativa vigente sancisce che il calcolo dell’imposta di registro locazione commerciale è pari all’1% del canone complessivo, qualora il locatore sia un soggetto passivo IVA. In tutti gli altri casi, invece, l’aliquota fissata è pari al 2%. 

Per effettuare il calcolo nella maniera corretta, si consiglia inoltre di prendere visione delle aliquote regionali, poiché l’aliquota d’imposta potrebbe variare a seconda della posizione specifica dell’immobile locato.

Per la locazione dei terreni agricoli, l’imposta di registro deve essere calcolata in base alla determinazione degli importi relativi ai fondi rustici. Pertanto, per il calcolo dell'imposta di registro di locazione per terreni agricoli è necessario prendere in considerazione l’aliquota del 0,50% da calcolare sul corrispettivo annuale.

Nel caso in cui si tratti di contratto di locazione con oggetto un fondo rustico non formato per atto pubblico o scrittura privata autenticata, è possibile procedere con la registrazione cumulativa presentando una denuncia relativa agli accordi siglati nell’anno precedente.

I posti auto ed i box auto possono essere ricondotti alle “altre tipologie di immobili”. Alla luce di quanto enunciato dalla tabella sopra indicata, il calcolo imposta di registro per la locazione del box auto deve prendere in considerazione l’aliquota del 2%. Al fine di ultimare il calcolo, è necessario applicare l’aliquota sul canone annuale pattuito tra le parti e moltiplicare tale cifra per il numero di annualità previste dal contratto.

Una volta scelto il modello di contratto di affitto che soddisfa le necessità particolari di inquilino e proprietario, è possibile optare per un regime di tassazione diverso da quello ordinario. È il caso del calcolo dell'imposta di registro di locazione con cedolare secca che differisce sensibilmente dal calcolo ordinario d’imposta.

Scegliendo il regime di cedolare secca, l’imposta di registro viene sostituita da una tassa fissa che può essere del:

  • 10% del canone annuo lordo per i contratti di locazione ad uso abitativo di immobili adibiti ad abitazione principale o ad uso transitorio;
  • 21% del canone annuo lordo per i contratti di locazione ad uso diverso da quello abitativo.

Pertanto, a differenza della stipula di un contratto in regime ordinario, il contratto di affitto con cedolare secca libera dal pagamento dell’imposta di registro, dell’imposta di bollo e delle addizionali regionali e comunali IRPEF.

Come già accennato, il versamento relativo alla tassa di registrazione del contratto spetta sia al locatore che al conduttore. Una volta effettuato il calcolo dell’imposta di registro di locazione è possibile pagarla secondo due modalità:

  • online, attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate;
  • compilando il modello F24.

Naturalmente, è anche possibile recarsi, dopo avere effettuato il calcolo dell’imposta di registro, all’Agenzia delle Entrate nell’Ufficio competente. Quanto alla seconda opzione, è necessario inserire il codice tributo esatto. Per l’imposta di registro, i codici variano in base a che si tratti della prima registrazione, la registrazione per annualità successive, la registrazione della cessione, risoluzione e proroga del contratto di affitto.

L’imposta di registro deve essere pagata entro 30 giorni dalla stipula del contratto di affitto, pena la nullità dell’accordo stesso. La mancata o tardiva registrazione può portare a delle sanzioni. La misura piena prevede:

  • una sanzione dal 120% al 240% dell’imposta dovuta in caso di omessa registrazione;
  • una sanzione dal 200% al 400% dell’imposta dovuta per parziale occultamento del canone di locazione.

Tuttavia, è sempre possibile effettuare il ravvedimento dell’imposta di registro per poter beneficiare di una riduzione. La sanzione relativa al calcolo dell’imposta di registro di locazione in ritardo e il versamento tardivo variano in base alle tempistiche del ritardo in questione. A tal riguardo, è possibile effettuare il calcolo online del ravvedimento operoso per l’imposta di registro sulle locazioni.

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